Pagina 22 - Informaconsumatori Gennaio-Febbraio 2011

Versione HTML di base

La casa è un diritto e lo Stato
deve fare di tutto per garantir-
la”. Parole del deputato Pd
Michele Bordo, che, di fronte al-
l’attuale crisi economico-finanzia-
ria, ha recentemente presentato in
Parlamento un disegno di legge a
sostegno dell’autocostruzione edi-
lizia: essa consiste nel tirare su con
le proprie mani la casa in cui si an-
drà a vivere, con precise modalità e
tecnologie costruttive e sotto la su-
pervisione di professionisti. Così
facendo, i costi scendono notevol-
mente rispetto a quanto si spende-
rebbe affidando i lavori ad una nor-
male impresa di costruzioni.
L’edificazione di alloggi popolari,
sottolinea l’onorevole Bordo, è sta-
ta ormai abbandonata da tempo per
mancanza di fondi; questa legge
può essere un modo per andare
nuovamente incontro ai cittadini e
in particolare alle fasce più deboli,
come giovani e immigrati.
Ma che cosa prevede esattamente
il disegno di legge? “Prevede la
possibilità – spiega Bordo – di ot-
tenere finanziamenti statali per
l’autocostruzione, sotto forma di
mutui a tasso fortemente agevola-
INFO
WEB
www.informaconsumatori.it/
calendariotrasmissioni.php
n° 10 - dicembre 2008
nforma
22
La casa? Me la faccio da me
Questo mese “I tuoi diritti in diretta” sull’autocostruzione edilizia
Consumatori in Parlamento
Lavorare insieme: un aiuto che “fa gruppo”
L’autocostruzione ha effetti sociali molto benefici: può essere un modo,
finanziariamente più sopportabile per lo Stato di quanto non siano le
case popolari, per sostenere chi ha più bisogno, ad esempio le giovani
coppie. Ma non solo: riunirsi in cooperative e contribuire tutti insieme
alla realizzazione di un unico progetto rafforza la coesione delle
comunità.
Questo vale a maggior ragione nelle aree a forte immigrazione; lì,
questa pratica può rivelarsi un vero strumento di integrazione. Come
sostiene Carla Barbarella, presidente della Alisei Coop, trovarsi al lavoro
fianco a fianco aiuta a capire ed accettare il diverso. Tanto più che,
continua, “tutti fanno tutto: non è che ciascuno lavori solo alla casa o
alla parte di edificio in cui andrà a vivere. Le abitazioni vengono
sorteggiate solo al termine della costruzione”. Darsi da fare per sé ma
anche per tutti gli altri, dunque: sembra essere questo il principio alla
base dell’autocostruzione, la quale assume così un valore maggiore del
pur rilevante risparmio economico. Ci ricorda cioè che, anche nella
diversità delle culture e delle condizioni, i problemi che dobbiamo
affrontare sono in larga misura gli stessi. Per esempio, avere un tetto
sopra la testa.
Per saperne di più
Per approfondire l’argomento potete riascoltare la puntata completa
de “I tuoi diritti in diretta” andata in onda lo scorso 5 novembre:
collegatevi al sito internet www.informaconsumatori.it e cliccate su
“Ascolta le trasmissioni” in Area Media.
Insieme a gran parte del mondo ho gioito della sua vittoria elettorale; co-
me i suoi elettori ho riposto fiducia nella sua iniziativa di cambiare le carte in tavola.
Confido nella sua capacità di discernimento; trovo condivisibile l’intenzione politica di da-
re sostegno alle famiglie e al ceto medio: quelli de “la vita spesa a fare la spesa”, quelli che
più risentono della crisi economica e che rischiano di dover abdicare al ruolo produttivo di
consumatori, per l’insufficienza del reddito disponibile.
Non di meno, spulciando nel suo programma elettorale alla ricerca di proposizioni operati-
ve, mi imbatto in quella che può essere considerata una forma di sussidio al consumo: il con-
sentire ai lavoratori di prelevare fino al 15%, e non oltre i 10.000 $, dai propri fondi pensio-
ne senza alcuna penalità.
Ennò Mr. Obama, così non va.
L’ autosussidio al consumo, mediante prelievo dal proprio fondo pensione, equivale ad in-
debitarsi con se stessi.
Un brillante, ancorché fantasioso, precetto che ci porterebbe daccapo a dodici: DEBITO!
Proprio quello su cui ha prosperato il credito, ancor più quello che sta spingendo il mondo
a carte quarantotto.
Mi permetta l’ardire: i consumatori del suo paese non hanno “bisogno” di consumare, deb-
L’angolo del Professional Consumer
Chiarissimo Mr. Obama, eh no, così non va!
Un disegno di legge del deputato Pd Michele Bordo chiede maggiore sostegno dallo Stato a
chi realizza da sé la propria abitazione. Il fenomeno è già diffuso in Italia e permette di
risparmiare anche il 50% sui costi applicati dalle imprese edili
to. E questo sia per costruirsi una
casa sia per effettuare ristruttura-
zioni. Si dà inoltre la possibilità ai
comuni di realizzare accordi di
programma con i cittadini e con le
regioni, al fine di facilitare queste
iniziative.” In realtà la pratica del-
l’autocostruzione non è nuova in
Italia: esiste da diversi anni, anche
se è diffusa in maniera molto diso-
mogenea nelle varie regioni. Essa è
resa possibile da cooperative di in-
termediazione volte a creare le ne-
cessarie condizioni. Carla Barba-
rella è presidente di una di queste,
la Alisei Coop. Ciò di cui si occu-
pa, spiega, è “creare ulteriori coo-
perative di cittadini autocostrutto-
ri, contattare banche e istituzioni al
fine di ottenere mutui e finanzia-
rativa di intermediazione garanti-
sce il rispetto di tutte le norme pre-
viste”. I costi sono abbattuti, ma
naturalmente ci sono: buona parte
del lavoro della Alisei Coop consi-
ste dunque nel contrattare i mutui
con le varie banche. Un problema
tanto più grande per il fatto che,
come afferma sempre la presiden-
te, “il mutuo deve coprire tutti i co-
sti: quelli di edificazione, ma an-
che quelli legati al terreno e al gra-
do di urbanizzazione”. La legge
proposta da Bordo dovrebbe facili-
tare le cose, prevedendo forti age-
volazioni statali. Al riguardo, però,
Barbarella puntualizza: “Ottenere
aiuti e finanziamenti sicuramente
ci faciliterà le cose, ma soprattutto
è necessaria una normativa che in-
quadri l’autocostruzione in manie-
ra più netta e univoca; attualmente
esistono troppe varianti, troppe
modalità. Servirebbe una legge-
quadro nazionale”.
Michele Barbero
Michele Bordo
Deputato Pd
menti, evitare che si creino conflit-
tualità tra gli edificatori, che costi-
tuiscono gruppi spesso molto ete-
rogenei”.
Insomma, l’obiettivo è favorire
l’associazione di cittadini che la-
vorino collettivamente per costrui-
re una o più case. Ciò permette for-
ti risparmi: “I costi– continua Car-
la Barbarella – si aggirano intorno
al 50-60% di quelli previsti nor-
malmente. Infatti con l’autocostru-
zione la voce di spesa costituita dal
lavoro manuale viene sensibilmen-
te diminuita. Naturalmente – tiene
a precisare – vengono costruite
abitazioni di qualità, sia sul piano
estetico che su quello della sicu-
rezza: la supervisione di professio-
nisti alle dipendenze della coope-
tempo di lettura: 10 minuti
bono farlo perché questo è il modo per generare ricchezza, PIL.
Un esercizio obbligato: un lavoro quindi.
Se i redditi risultano insufficienti, per dare corso a cotanta Domanda, si rende manifesta ed
improcrastinabile la necessità di retribuire quell’esercizio.
Di primo acchitto, un Reddito di Scopo che integri stipendi e salari insufficienti per dare so-
stegno alla spesa.
Le risorse ci sono.
L’indagine 2008 della Banca dei Regolamenti Internazionali sulla distribuzione del reddito
le espone.
Disporre una diversa distribuzione di quelle risorse risulta quindi possibile.
Un nuovo capitalismo insomma: quello dei consumatori, che ponga al centro la gestione dei
Fattori del Consumo.
Faccia in fretta, il mondo lo auspica e prima che riprendano fiato i suoi detrattori.
Sinceri auguri di buon lavoro.
Mauro Artibani
www.professionalconsumer.splinder.com - www.professioneconsumatore.org